Il 13 aprile Francesco Fraliga Lorusso è ospite del GFA

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Martedì prossimo 13 aprile alle ore 21.00 il Gruppo Fotografico Antenore BFI avrà il piacere di ospitare Francesco Fraliga Lorusso in una webinar aperta al pubblico dal titolo: LE TERRE DI MEZZO.
Il link per il collegamento su Zoom (webinar accessibile a massimo 100 partecipanti), per ragioni di sicurezza, verrà pubblicato poco prima dell’evento nel nostro sito internet (www.fotoantenore.org) e nella pagina Facebook (https://www.facebook.com/GruppoFotograficoAntenore).

Nel corso della serata Fraliga ci racconterà il suo ricco percorso maturato in quarantanni di passione fotografica soffermandosi in particolare su tre progetti che l’hanno coinvolto in modo particolare e che così descrive.

Maramures – Romania 
Il Maramures è una regione rumena situata al confine con l’Ucraina e si presenta come un luogo dove il tempo sembra essersi fermato agli anni 50. Infatti quando si arriva ci si accorge che ci sono pochissimi mezzi di locomozione, la gente è legata alle tradizioni e la vita scorre molto lenta.
Ho scelto di andare nel periodo della Pasqua ortodossa, non sapendo bene cosa aspettarmi e alla fine è stato uno dei viaggi più intensi della mia vita. Qualcosa di inaspettato qui ad un’ora di viaggio dall’Italia.

KumbhMela, Allahbad – India
Viaggio pensato per la fotografia è diventato alla fine una scoperta personale.
Infatti in questo immenso raduno religioso, dove oltre 100 milioni di indiani si riversano sulle rive dei fiumi Gange e Jamula, ho avuto modo di entrare in contatto con le persone. Uno scambio che si è fatto sin da subito molto intenso e personale e che si è riversato inevitabilmente nelle foto che ho realizzato.
Esperienza complessa e di impatto, credo resterà a lungo impressa nella mia memoria.

Quartiere Giambellino, Milano.
L’idea di fotografare un pezzo di periferia ha radici profonde, ma solo nel 2018 ho potuto cominciare a darle una forma che avesse senso.
Terre di mezzo” nasce dopo l’esperienza fotografica e umana vissuta nella regione dei Maramures e in India, dove ho potuto sperimentare una fotografia molto più intimista che mi permettesse di sviluppare empatia con la gente senza essere giudicante.

Vi aspettiamo numerosi! 🙂

Michela Checchetto
Presidente
Gruppo Fotografico Antenore BFI

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Nota Biografica:

Francesco Lorusso Fraliga nasce a Milano nel 1961 dove tuttora vive.
Il suo percorso fotografico inizia nei primi anni 80 complice la passione per i viaggi e in quel periodo scatta migliaia di diapositive in giro per il mondo.
In questa prima “vita fotografica” produce, a suo dire, una fotografia più pura
ovvero un tipo di fotografia forse ingenua ma anche non filtrata dal pensiero fotografico e connotata da una istintività differente da quella poi affinata nel tempo.
In seguito Fraliga si appassiona alla fotografia di architettura e paesaggio urbano e si immerge nello studio di questo genere di immagini catturando per oltre cinque anni linee, forme, colori e volumi. Una raccolta di immagini che lo fa apprezzare e riconoscere per un suo particolare stile e mood espressivo con i quali approccia questo genere fotografico.
E’ solo in seguito che comincia a fondere architettura e street photography approdando anche ad esperienze espositive.
In questo periodo partecipa infatti a diverse mostre personali e collettive esponendo, tra l’altro, alla Feltrinelli e nello spazio 6centro a Milano nonché nello Spazio Natta a Como.
Nel 2013 si dedica, con alcuni amici, alla realizzazione del progetto Gabbia Armonica che tuttora sta sviluppando tramite l’apprezzato gruppo Facebook e il Magazine on line.
Dal 2016 comincia a frequentare il Circolo Fotografico di Como, realtà che ha 70 anni si storia nella città.
Negli ultimi anni la sua produzione fotografica si è rifocalizzata sulla fotografia di viaggio intesa però come reportage ed anche come esplorazione della realtà del territorio locale ed è proprio in quest’ottica che da oltre due anni si concentra su un progetto ancora in fase di sviluppo su un quartiere periferico Milanese: il Giambellino. Dice Fraliga: “Credo, senza ombra di dubbio, che tutto ciò che ho studiato e realizzato in questi quasi 40 anni di fotografia sia stato in funzione di quello che sto facendo adesso; un lavoro complesso e strutturato che richiede anche una attenta e sensibile progettazione mentale.