Giovanni Umicini, un uomo prima che grande fotografo.

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Conoscevo Giovanni Umicini per le sue opere e per la fama di avere adottato Padova come sua città di elezione dopo che il caso, come giovane Ufficiale lo aveva distaccato dalla sua amata e mai dimenticata Firenze all’Aereoporto Allegri di Padova. La passione per la fotografia di Giovanni, è nata da giovane, studiando le foto delle più prestigiose riviste dell’epoca e frequentando la camera oscura di un fotografo, che comprese la sua passione e gli aprì le porte per quello che poi sarebbe stata una vera professione a Padova sotto l’egida Kodak e di affermato fotografo di fama internazionale.

 

I mio primo incontro con lui fu in occasione del suo ottantesimo compleanno, festeggiato con il Sindaco in testa presso le sale del Comune di Padova. Un omaggio della Città a chi con amore e sensibilità, ha saputo, tramite la propria fotografia, rendere indimenticabili ampi scorci della città. La parte istituzionale e forse il taglio un po’ politico, non aveva messo in luce l’uomo e l’autore che è emerso l’altra sera.

 

Il clima più disteso e caldo, ha permesso a tutti noi presenti di farci incantare e di andare oltre i luoghi comuni che lo dipingono come una persona burbera o come lui stesso ama definirsi “un toscanaccio”, trovando una persona di grande competenza tecnica e energia, ma anche dotato di una grande umanità, capace della ricerca dell’uomo anche nel fotografare “la coltivazione” (taglio del marmo) in una cava.

 

Come socio del GFA, devo ringraziare Gustavo Millozzi per aver proposto la candidatura a Socio Onorario di Giovanni, perché egli rappresenta e incarna tutti gli ideali di conoscenza tecnica, di forza e umanità che deve contraddistinguerci come Gruppo Fotografico che in Padova e per Padova vede la propria vocazione.

 

E’ stata una serata dove la sala riempita ai limiti della sua capienza, con le persone sedute per terra e sui tavoli, dove i giovani numerosi e decani della fotografia in religioso silenzio come in un agorà, hanno ascoltato l’uomo Umicini, prima che il fotografo, che ha speso l’intera vita per passione e che con passione raccontava la propria storia, le proprie esperienze ed infine hanno parlato le sue immagini, fatte di volti, di ironia, di contrasti di forme e di simbolismi. Immagini con accostamenti inediti che nella loro semplicità raccolgono la loro forza espressiva e emozionale.

 

Sono onorato che Giovanni abbia accettato la nostra proposta, così anche noi possiamo sentirci parte di lui e lui parte di noi. L’osmosi culturale che deriva da questi incontri è notevole, percepisci come la distanza fisica così vicina ti aiuta a superare la voragine culturale che ti separa.

 

Questa disponibilità, che Giovanni ci ha donato, sarà valorizzata con ulteriori incontri a tema, perché diventi un ulteriore tassello del mosaico che il GFA porta avanti per la diffusione della fotografia non solo come momento ludico, non come esaltazione dell’immagine e delle opere fine a se stesse, ma come strumento di approfondimento culturale tramite il linguaggio visivo.

 

Ringrazio Giovanni Umicini che, con la sua prestigiosa presenza, ha regalato a tutti noi un’altra serata di Grande Fotografia a Padova ed il Consiglio di Quartiere 3 che ha dato il proprio patrocinio e messo a disposizione la sala.

 

Ringrazio Pietro Genesini e Elena Colturato che sono ormai una costante nelle riprese degli eventi che riguardano il nostro Gruppo Fotografico di cui allego alcune immagini.

 

Ringrazio coloro del GFA che hanno contribuito attivamente per la riuscita della serata (Gustavo Millozzi, Francesco Zuanon per l’organizzazione, Francesca Prearo, Stefano Mazzaro e Giovanni Guglielmin, Elena Colturato per la promozione dell’evento, Annamaria Fileccia per alcune forniture tecniche) e ovviamente a tutti gli intervenuti che con la loro competente e attenta presenza, hanno reso la serata calda e accogliente, tanto da meritare gli elogi dello stesso ospite, di cui Gustavo Millozzi ha dato notizia pubblica su questo stesso blog.

 

Claudio Vettore