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Programma di San Felice … anche Martina Colombari …

PRESO DAL SITO DI SETTIMO BENDUSI

http://www.benedusi.it/blog/fotoincontri-a-san-felice-sul-panaro-il-programma-definitivo/

Programma di domenica 26 maggio:

-alle 11 nella zona Canonica presso la Chiesa principale ci sarà la meravigliosa presenza di Martina Colombari, che si farà fotografare dai dodici fotografi per la realizzazione del calendario 2014 di San Felice, i cui introiti, ovviamente, andranno interamente a San Felice.
sarà possibile per il pubblico curiosare sullo shooting dalla via Circondaria, affianco posteggio!

-in piazza Castello alle 10 del mattina Denis Curti, responsabile dello spazio più importante dedicato alla fotografia, FORMA terrà una lezione (gratuita!) su “collezionismo e fotografia”, argomento sul quale ha da poco scritto un bellissimo libro.

-continua la vendita delle fotografie (70×100!) dei 12 grandi fotografi (ok, 11…): un’occasione unica e imperdibile!

-ore 9.00 Piazza Castello: fino a sera MOSTRA MERCATO di prodotti enogastronomici tipici. apertura stand di DataTrade di Bologna FIAF, HF Distribuzione vendita diretta di pubblicazioni fotografiche, Editoria Fotografica, Canon in collaborazione con Dotti Fotografia di Modena: esposizione prodotti professionali. sarà presente un servizio a pagamento di check-up e pulizia sensore su macchine fotografiche digitali.

-ore 9.30 Piazza Castello: minicorso di gestione del colore e flusso di lavoro digitale a cura di DataTrade Bologna.

-ore 11.00 Piazza Castello: minicorso di fotografia naturalistica tenuto dal fotografo Milko Marchetti.

-nel pomeriggio per le vie del paese si svolgerà il celeberrimo MAGICO, per la regia di Mario Lasalandra

 

direi che sia tutto: vi aspettiamo numerosi!!!

 

Antonio Lovison – Fotografia e percezione visiva

Ricordiamo che Il 21 Maggio e il 18 Giugno,  abbiamo in programma due importanti serate nelle quali il nostro amico e socio Antonio Lovison tratterà l‘Analisi delle strutture significanti delle Immagini.

Per chi non dovesse conoscere l’autore, rimandiamo all’articolo di Renzo Saviolo e ricordiamo che fino al 26 Maggio è possibile visitare l’importante mostra al centro San Gaetano in via Altinate, nella quale Lovison riesce a evidenziare come sia possibile trasformare un semplice momento visivo, talvolta insignificante, in immagini artistiche profondamente suggestive.

 

 

Mostra di Antonio Lovison

Centro Culturale San Gaetano
Padova Photo-Graphia
Aprile 2013

E’ raro incontrare, anche in una vita da sempre coinvolta nel  mondo dell’immagine, una personalità che subito si imponga con l’autorità e l’originalità di una caratterizzazione definita, immediatamente riconoscibile, chiara nelle sue intenzioni, impeccabile nei risultati. In altre parole, per usare un termine desueto, un’opera non soltanto”interessante”, “coinvolgente”, “di ricerca”, come la contemporaneità ci ha costretto a definire la maggior parte di ciò che è sempre ricerca, ma non sempre (per dirla con Picasso) “ritrovamento”. Semplicemente, un’opera bella, immediata da capire, che ha risolto brillantemente i problemi che ha impostato.

@ Antonio Lovison – Dicotomia. Mostra “Circuito Aperto” al Centro S. Gaetano di Padova

In che cosa consiste dunque la magia di Lovison? In un’operazione semplice che ogni fotografo cerca più o meno consapevolmente di attuare con maggiore o minore successo. La trasformazione dell’accidentale verso una forma di assoluto, attraverso la sottrazione del tempo, da ciò che il tempo crea ed immediatamente distrugge. Fermandolo e facendolo diventare eterno, dando legittimità al caso, nobilitando un momento visivo assolutamente banale ed insignificante, trasformato dallo sguardo creativo che ha colto l’informe e lo ha elaborato attraverso una organizzazione formale compiuta,

Con quali strumenti ciò può avvenire? Naturalmente con la geometria, con la organizzazione razionale dello spazio, che può trasformare  il casuale in ordine e  bellezza.

Poiché un aspetto saliente dell’arte contemporanea, può essere descritta come storia della distruzione della forma, certamente Lovison non rischia di abbandonarsi alle mode del tempo, potendosi definire le sue composizioni come compostamente classiche, forti di granitica compostezza.

Non si potrebbero descrivere altrimenti queste immagini nate da scelte di materiali privi di forma e valore (ciò che lo sguardo normale mai degnerebbe di riconoscimento ed attenzione) attraverso un processo di selezione, eliminazione di elementi incongrui. messi in scena per mezzo di un’organizzazione geometrica che fa splendere l’accidentale verso l’atto creativo.

La bellezza non è nelle cose, ci dimostra Lovison, ma nella mente  di chi ha guardato per se stesso e per noi; ha scelto, elaborato, ed infine comunicato l’esito del processo. Di ciò ogni osservatore non può non essergli grato.

Il mondo è caotico ed informe: Lo sguardo di un artista può compiere l’atto demiurgico di distillare bellezza dal caos; mettendo in circolo quella bellezza che dimora in lui e che la realtà in certi magici momenti gli dà l’occasione di restituire.

 Renzo Saviolo