Ecco i vincitori del 5° Contest Interregionale Audiovisivi

Nella serata di venerdì scorso 6 giugno, presso i giardini di Palazzo Zuckermann di Padova, si è svolta la premiazione del 5° Contest Interregionale Audiovisivi.

I premiati:

1° classificato: Sergio Vezzaro – “La MIA LAGUNA”

2° classificato: Luigino Snidero – “SGUARDI SEGRETI”

3° classificato ex-equo: Italo Caon – “ORGOSOLO” e Ampelio Pellattiero – “LA MIA MUSICA”

Opera segnalata:

“VENETIAN WORK TOUR” di Giorgio Peluso

Complimenti a tutti ed un ringraziamento speciale a Massimo Santinello per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’evento.

MC

29 aprile: il GRUPPO MIGNON è ospite del GFA

Martedì 29 aprile sarà graditissimo ospite del Gruppo Fotografico Antenore il MIGNON.

L’incontro si terrà alle ore 21.00 presso la nostra sede.

INGRESSO LIBERO sino ad esaurimento posti.

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SITO WEB: https://www.mignon.it/

Mignon è un’associazione culturale che promuove un progetto fotografico diretto ad investigare il quotidiano, l’uomo e il suo ambiente. Questo particolare interesse per le cose che ci circondano e per gli altri ha fatto incontrare fotografi professionisti e non, formando un gruppo in nome della fotografia come fenomeno comunicativo. Questi fotografi ci relazionano con il mondo attraverso i loro occhi, condividendo esperienze comuni di carattere tecnico e soprattutto umano.

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Mignon nasce nel 1995 da un’idea di Giampaolo Romagnosi, che fonda il gruppo con Mauro Minotto e Angelo Tassitano per promuovere un progetto fotografico finalizzato alla rivalutazione delle piccole cose che appartengono alla quotidianità, fissando come unico vincolo la ripresa e la stampa in rigoroso bianco e nero; fin dalla prima pubblicazione del 1997 il collettivo si identifica nella corrente della “Street Photography”. Dopo la prima attività di ricerca dedicata all’opera di Giovanni Umicini, nel 1999 entra nel gruppo Ferdinando Fasolo e il lavoro del gruppo si espande con l’organizzazione di mostre fotografiche e la stampa di numerosi libri, oltre a serate ed eventi dedicati alla fotografia. Fondamentali per Mignon sono stati l’incontro con il maestro Walter Rosenblum e, successivamente, la collaborazione con il professor Angelo Maggi. Dal 2006 inizia una nuova fase diretta da Romagnosi e Fasolo, nella quale Mignon si dedica anche alla divulgazione della fotografia attraverso corsi e workshop che offrono al gruppo prospettive inedite e l’occasione per incontrare nuovi fotografi che vengono integrati nel collettivo: nel 2009 Fatima Abbadi, nel 2013 Giovanni Garbo e Leonio Berto e nel 2014 Davide Scapin. Pur rimanendo legati alla grande tradizione della fotografia di strada e umanista, con l’utilizzo del sistema analogico in bianco e nero, di recente il gruppo si è aperto anche alla fotografia documentaria e di architettura, oltre che al digitale e al colore.

Mignon: Fatima Abbadi, Leonio Berto, Ferdinando Fasolo, Giovanni Garbo, Mauro Minotto, Giampaolo Romagnosi, Davide Scapin

18 marzo: il Club Fotografico IL CAMPANILE BFI è ospite del GFA

Martedì prossimo 18 marzo alle ore 21  il GFA, presso la propria sede, avrà il piacere di ospitare gli amici del Club Fotografico IL CAMPANILE BFI di Noventa Vicentina che quest’anno festeggia il 30nnale della fondazione.

In questa serata, aperta al pubblico, Il Campanile condividerà con noi il proprio percorso fotografico.

https://www.fotoclub-ilcampanile.it/

La nostra socia Ana Maria Munteanu Bizim in mostra con #e_motion

Dopo il successo ottenuto a gennaio nei locali della Libreria Zabarella di Padova, Ana Maria Munteanu Bizim torna a riproporre la sua mostra #e_motion alla Galleria Pop Up de Il Malandrino (via Giuseppe Jappelli 8 Padova).

L’inaugurazione  si terrà sabato 15 marzo alle ore 17.

La mostra, visitabile sino al 12 aprile, è patrocinata dal Gruppo Fotografico Antenore BFI e ha ottenuto il riconoscimento della FIAF Federazione Italiana Associazioni Fotografiche ETS.

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#e_motion è un racconto intessuto di emozioni ambientato durante la nostra guerra contro un nemico invisibile nel periodo della pandemia.

Alcuni di si sono trovati rinchiusi nelle proprie case, ad affrontare la personale condizione di fragilità, cercando di evadere nelle proiezioni mentali che tentano di ricomporre un mondo fiabesco e surreale, ma ancora intrappolati nelle paure della realtà, pigmentata dagli incontri con i nostri simili nei periodi di “libera circolazione”.

L’unica possibilità di condivisione di questa introspezione era virtuale, attraverso i social. Da questo concetto si sviluppa l’idea del trattamento della cornice delle foto che riporta delle scritte e degli hashtag, con la menzione dei luoghi di scatto, con delle didascalie o pensieri collezionati durante questi incontri. Questo linguaggio dei social facilita la lettura della fotografia stampata che appare familiare anche a coloro che si esprimono in una dimensione virtuale.

Ogni immagine diviene un frammento di vita, un momento congelato con l’intento di invitare lo spettatore a riflettere sulle varie emozioni, anche se non le ha mai vissute in prima persona, con la stessa intensità del soggetto ritratto.

(la fotografia a Padova)