Anche uno degli ultimi ultimi ortodossi dell’analogico come Gianni Berengo Gardin, nostro socio onorario, comincia a vacillare di fronte ai progressi tecnologici del digitale. Complice la Leica, di cui Gianni è un appassionato sostenitore, uno strumento di vita ed una fida compagna che lo segue in tutte le sue imprese. Non è un problema tecnologico, come cerca di descrivere Michele Smargiassi in “Un’autentica bugia” , ma un vero e proprio salto culturale per i processi e le implicazioni mentali che questo passaggio sottintende. Riporto un trafiletto comparso sul WEB di Fotografia.it:
Gianni Berengo Gardin e la Leica Monochrom
Gianni Berengo Gardin ha accettato la proposta di Leica di fare da sperimentatore della nuova fotocamera ed ha utilizzato uno dei primissimi prototipi che Leica ha messo a disposizione di alcuni tra i più importanti fotografi al mondo, tra cui quelli dell’agenzia Magnum.
Queste le prime impressioni di Gianni Berengo Gardin sulla Monochrom: “Ha una risoluzione impressionante” ha confidato dopo i primi test. “Sono risultati comparabili con quelli di una pellicola di grande formato; anche la gamma dinamica e la latitudine di esposizione sono straordinarie e i risultati a 3200 ISO mi hanno veramente impressionato”.